Ponza Hotel - Guida Turistica

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.: PONZA HOTEL
 Ponza è un comune di 3.242 abitanti della provincia di Latina, esteso sull'isola omonima e sulle vicine isole minori di Palmarola, Gavi e Zannone, appartenenti all'arcipelago delle isole Ponziane, nel Mar Tirreno. Durante l'estate l'isola è meta di turisti provenienti per lo più dal Lazio e dalla Campania. Meta molto popolare per i visitatori è una piccola spiaggia denominata "Chiaia di Luna", che è esposta ad occidente e protetta dai venti del nord da una parete di tufo bianco molto elevata. Anticamente in questa spiaggia v'era ubicato un porto greco; ancora oggi nei fondali limitrofi non è infrequente rinvenire resti di antiche costruzioni o frammenti di anfore.
  Ponza ha una superficie di 7,5 kmq ed è quasi completamente montuosa: sovrastata al centro dai monti Core (201 m), Tre Venti (177 m) e Pagliaro (177 m), raggiunge la massima altitudine con i 280 m del monte Guardia, posto all'estremità meridionale dell'isola. Le sue spiagge sono frastagliate e per lo più rocciose, composte da caolino e tufi, a dimostrazione (insieme con i numerosi crateri vulcanici spenti ma tutt'oggi riconoscibili) dell'origine vulcanica dell'isola. La presenza di grotte sottomarine e di scogliere richiamano ogni anno migliaia di appassionati subacquei, oltre ovviamente a bagnanti, che prediligono la celebre spiaggia di Chiaia di Luna (a sud-ovest), circondata da un'alta scogliera a picco sul mare.
  Famosi sono anche la Scogliera e i Faraglioni di Lucia Rosa, che prendono il nome dalla protagonista di una tragedia realmente accaduta nel XIX secolo. Lucia Rosa era una giovane donna di 19 anni, innamorata di un misero contadino e per questo non autorizzata al matrimonio dalla famiglia: la ragazza, in preda alla disperazione, si suicidò gettandosi dall'alta scogliera, che venne ribattezzata in suo nome dagli abitanti del posto. La forma dell'isola è stretta e allungata, e si estende dal Faraglione La Guardia a sud alla Punta dell'Incenso a nord-est, che dà sulla vicina Isola di Gavi; quest'ultima è separata da Ponza da un braccio di mare di appena 120 metri. La vegetazione è tipicamente mediterranea, con prevalenza di agavi, fichi d'india e ginestre.
.: STORIA
 L'isola di Ponza è popolata fin dal Neolitico, ma i suoi principali centri nacquero sotto la dominazione dei Volsci. Occupata in un primo tempo dai Fenici, che la adibirono a scalo commerciale, nell'VIII secolo a.C. fu presa dai Greci, cui è attribuibile un ipogeo funerario e, secondo numerosi storici, l'acquedotto di Le Forna. Nel 312 a.C. giunsero i Romani, che destinarono Ponza per lo più a luogo di confino, ma anche di villeggiatura. Restano infatti resti di ville romane, la più famosa delle quali è posta sulla Collina della Madonna e risale al I secolo d.C., nonché di un acquedotto, di vasche (tra cui le Grotte di Pilato) e di una cisterna di raccolta dell'acqua piovana, il cosiddetto "Bagno". Negli anni ottanta inoltre fu scoperto il relitto di un'antica galea romana, probabilmente naufragata nel I secolo d.C., che trasportava vasellame e provvigioni alimentari. La tradizione vuole che proprio in epoca romana le sia stato attribuito il nome, in onore del governatore di Giudea Ponzio Pilato.
  Nel medioevo rimase un fiorente centro religioso (nel 537 morì nella vicina Palmarola papa Silverio, che tutt'oggi è patrono del Comune di Ponza, festeggiato il 20 giugno) e commerciale, grazie all'opera dei monaci benedettini, i quali eressero l'Abbazia di Santa Maria. Ma l'opera dei frati fu pressoché vanificata quando, a partire dal IX secolo, Ponza fu oggetto di feroci razzie da parte dei pirati saraceni. Solo nel 1202 l'isola tornò all'antica importanza, grazie alla Bolla con cui papa Innocenzo III riaffidò ai frati cistercensi l'Abbazia di Santa Maria, la quale nel 1233 venne "incorporata" nella Basilica di Sant'Anastasia fuori le mura di Roma. Nel 1300 le acque di Ponza furono teatro della battaglia navale con cui Ruggero di Lauria, duca di Calabria, sconfisse l'ammiraglio Corrado Doria, al soldo del re di Sicilia e futuro imperatore Federico II di Svevia. Una nuova battaglia ebbe luogo nel 1435, quando l'ammiraglio genovese Biagio Assereto, per la casata degli Angioini, sconfisse la flotta di Alfonso I re d'Aragona, che iniziava a nutrire mire di conquista dell'isola.
  In effetti Ponza, che nel 1322 era passata alle dipendenze dell'Abbazia di Fossanova (con la bolla di papa Onorio III), nel 1454 fu occupata dagli Aragonesi, che scacciarono i monaci cistercensi dall'isola: questi, rifugiatisi a Formia, fondarono la Chiesa di Santa Maria di Ponza. Nel 1542 Carlo V, re di Spagna e imperatore, concesse in feudo l'isola a Pier Luigi Farnese (parente con i Duchi di Parma, che ne erediteranno il titolo su Ponza), con l'obbligo di difenderla dagli attacchi pirateschi, che mai del tutto erano cessati. Dopo che nel 1534 il saraceno Khair-ad-Din (conosciuto come il "Pirata Barbarossa") aveva messo a ferro e fuoco l'isola, nel 1552 una nuova incursione, compiuta dal corsaro Dragut, portò morte e distruzione a Ponza. Nel 1655 si verificò un'ulteriore feroce razzia compiuta dai turchi, i quali fecero pure saltare la torre del porto.
  Dopo un breve periodo di presidio austriaco, nel 1734 Elisabetta Farnese, madre di Carlo III di Borbone re di Napoli, cedette l'intero arcipelago delle Pontine al figlio, il quale rese le isole beni privati della corona e ne avviò un'intensa colonizzazione, facendovi pervenire coloni soprattutto da Ischia. Tra i principali obiettivi borbonici vi fu anche la difesa dagli attacchi corsari: nel 1757 una flotta di navi napoletane, cui si erano unite anche galee da guerra maltesi e pontificie, sconfissero presso l'isola di Palmarola un manipolo di navi turche, e da allora l'arcipelago divenne sicuro.
  Nel 1768 re Ferdinando IV di Borbone avviò una fase di miglioramento delle condizioni economiche degli isolani. Inviati tecnici per dirigere i lavori, questi durarono fino al 1793, svolti da alcune centinaia di forzati ergastolani, che poi nel 1795 furono rinchiusi nel nuovo carcere di Ponza. Nel 1813 Ponza fu occupata dagli inglesi guidati dall'ammiraglio Carlo Napier, che venne nominato conte dell'isola. Ma due anni dopo il Trattato di Vienna restituì l'isola ai Borboni. Nel 1857 Ponza fu raggiunta dalla spedizione del patriota Carlo Pisacane, che si era impadronito del Cagliari, un piroscafo che faceva la spola tra il capoluogo sardo e Genova. Giunto nel pomeriggio del 27 giugno a Ponza, Pisacane liberò i detenuti del carcere che si unirono nella sua spedizione contro il Regno delle Due Sicilie. L'impresa finì poi tragicamente, dopo lo sbarco di Sapri del 28 giugno.
  Solo nel 1861, dopo la sconfitta ad opera di Giuseppe Garibaldi del Regno delle due Sicilie, Ponza fu annessa al Regno d'Italia. Nel 1928 il regime fascista destinò Ponza a luogo di confino degli oppositori politici, mentre sette anni dopo venne avviato lo sfruttamento del giacimento di bentonite a Le Forna (miniera "Samip", che lavorò fino al 1975). Lo stesso Mussolini fu poi prigioniero nell'isola dal 27 luglio al 7 agosto 1943.